NakedMusicians Emiliano Culastrisce

NAKED MUSICIANS
"EMILIANO CULASTRISCE"
(IMPROVVISATORE INVOLONTARIO 2009)


Performers
Francesco Cusa - conductor
Emiliano Cinquerrui - voice
Biagio Guerrera - voice
Shirin Demma - voice
Stefano Cardiel - crooner
Yuri Argentino - alto sax
Sergio Montemagno - trumpet
Andrea Pennisi - live sounds, trumpet
Francesco Ronzon - guitar, samplers
Paolo Battaglia - guitar
Mauro Campobasso - guitar
Matjaz Mancek - guitar
Maurizio Morello - guitar
Paolo Sorge - guitar
Marcello Di Lorenzo - piano
Federico Squassabia - keyboards
Michele Caramazza - elec. bass
Dario De Filippo - percussions
Andrea Sciacca - drums


Tracklist
01. Totò: invocazione e trance
02. Emiliano e gli animali felici
03. Emiliano e il codice fiscale
04. Emiliano e Biagio incontrano il bidello della filosofia
05. Emiliano e Biagio in Funky Town
06. Emiliano, Biagio e l'incanto delle scarpe nuove
07. Emiliano e la Piorrea
08. Emiliano e il gengidentifricio
09. Emiliano, biagio e il ragioniere
10. Emiliano e il godimento
“Da qualche parte esistono degli esseri dotati di immane talento. Sono doti e qualità rare che sovente vengono date alle ortiche, disperse in mille rivoli e per mille ragioni. E’ il caso dell’avvocato Emiliano Cinquerrui. Sin dal concepimento di questo nuovo cd live, dopo le esperienze passate dei precedenti ‘A Sicilian Way To Cooking Mind’ e ‘Antivatican Coalition against the Hippies Resistance’, questo nuovo Naked Musicians andava incentrandosi su una sorta di amaro ‘divertissement’ descrittivo, sulla scorta di suggestioni ed ascolti quali quelli dei Poulenc e dei Prokofiev nei rispettivi ‘Storia di Babar e l’elefantino’ e ‘ Pierino e il Lupo’, o dei concerti quali quelli Duke Ellington per Paul Gonsalves o Cootie Williams ecc . L’idea d’avere a disposizione una sorta di Paolo Poli in versione ‘maudit’ (neanche tanto poi), che rimandasse, oserei dire ‘pedagogicamente’, ad una una voce quale terrificante terminale e catalizzatrice dell’ensemble, mi sfiziava oltremodo. Ma era soprattutto alla capacità improvvisativa di Emiliano nel ricavare preziosi precetti dal nulla, alla sua arguzia canzonatoria che bisognava dar visibilità dopo cotanto spreco presso i peggiori bar, chioschi e rosticcerie di Catania. L’avere poi a disposizione una meravigliosa ‘spalla’ – spalla per questa occasione particolare, sia chiaro – quale quella del cantante/attore/performer Biagio Guerrera, disponeva la scacchiera con i vari pezzi (quattro voci, due fiati, due tastiere, sei chitarre, due percussioni, un basso ed una batteria) in una condizione ideale per l’obiettivo prefissato: quello di far partire le bordate della nostra coppia avendo un certo ‘cuscino sonoro’ come silenziatore. A riprova di ciò (ammesso che una percezione delirante possa assumere connotato di prova), mi sovviene che durante il concerto, nel suo ‘farsi’, l’incedere dialettico della coppia Cinquerrui/Guerrera mi rimandava a dei flash cinematografici del duo Totò e Mario Castellani. Sempre più dunque, questo binomio finiva con l’assumere ruolo di centro focale, di bussola, di baluardo frangiflutti posto a salvaguardia della ‘struttura’ di questo live, di ‘canovaccio’ volto a tappare le eventuali (probabili) falle della regia, della sceneggiatura e del successivo montaggio. In questa realizzazione specifica, l’impatto sonoro dell’ensemble trovava dunque corpo e ‘giustificazione’ proprio nell’ Emiliano Solista e nelle vicende del suo ‘vice’, mentre la matassa musicale, nel suo dipanarsi, finiva col cadenzare progressivamente i tempi dello ‘sketch’, in una sorta di grottesco commento. L’apporto straordinario, umano e professionale, dei musicisti coinvolti, ha reso possibile la realizzazione e la riuscita di questa rischiosa scommessa: una convergenza telepatica verso un obiettivo comune non dichiarato (C.T.V.U.O.C.N.D.). Dietro questa sigla possono essere riassunte le coordinate implicite al concreto omaggio nei rispetti del ‘cantore del nostro tempo marcito’. Era ora di porre fine ad un simile ed intollerabile scialacquamento di talentuosità. Un’operazione profondamente etica e financo filantropica da parte di noi tutti.”
P.S. non è dato trascurabile quello relativo al precisare che tutti i “testi” di Emiliano Cinquerrui sono “sproloqui improvvisati all’impronta”. Nulla era stato scritto, redatto, organizzato, approntato o concepito dal Nostro prima del concerto stesso.

Ecco tre uscite che sapranno far felici gli adepti di quel jazz non convenzionale da sempre inconfondibile marchio di fabbrica dell’etichetta catanese.
«Emiliano Culastrisce» rappresenta il nuovo atto del progetto Naked Musicians, animato da diciotto musicisti (quattro voci, tre fiati, sei chitarre, due tastiere e una robusta sezione ritmico-percussiva). È un lavoro ad alto impatto emotivo che (grazie alla sulfurea direzione di Francesco Cusa) sa efficacemente governare la nuda eccentricità di un suono in bilico tra caos (Totò: invocazione e trance), ingenti dosi di elettricità (Emiliano e l’incanto della sirena) e riff ipnotico-ossessivi (Emiliano e gli animali felici).
 
03 Marzo 2010 - Vincenzo Giorgio - Musica Jazz

Volontà di improvvisare.
I nuovi titoli dell’etichetta siciliana ribadiscono, ad ogni secondo ascolto, la lezione d’una radicalità che non conosce limiti: una sorta di “iperavanguardia” così ferocemente avversa ad ogni traccia di mainstream jazzistico da sparare ad alzo zero contro ogni cosa. […] Riecco in azione, infine, i diciannove musicisti raccolti nel progetto Naked Musicians, dal vivo ai Mercati Generali catanesi nel novembre 2008. Quattro voci, due fiati, due tastiere, sei chitarre (c’è anche il grande Paolo Sorge), basso e batteria, gran turgore orchestrale saggiamente disordinato, masse sonore di impatto rock e punk per raccontare le stralunate storie di Emiliano Cinquerrui. Sbilenco e geniale.
 
20 Aprile 2010 - Guido Festinese – Giornale Della Musica

In questo decennio la scena italiana della musica improvvisata ha prodotto aggregazioni quanto mai originali che hanno smosso il panorama un po' stantìo degli anni novanta, portando aria fresca e nuova creatività.
La palma del più trasversale, irriverente e oltraggioso spetta certamente al collettivo raccolto attorno al batterista e compositore siciliano Francesco Cusa, a cui fa capo l'etichetta Improvvisatore Involontario.
Protagonista di questo disco è l'organico Naked Nusicians che aveva esordito nel 2005 con A Sicilian Way of Cooking Mind. Un anomalo collettivo a geometria variabile e quanto mai aperto che in questo disco si compone di sei chitarre, sax alto, tromba, pianoforte, tastiere, basso, batteria, percussioni, elettronica e quattro voci.
L'estetica è di quel lavoro è pienamente confermata: c'è lo spirito dissacrante e trasgressivo che ha i suoi riferimenti in John Zorn e Frank Zappa (ed in tutte le derivazioni estreme del punk) con l'aggiunta di una "vena pazza" siciliana, fatta di gusto per assurdo, spirito strafottente, dissacrante e molta fantasia.
I dieci brani, scritti da Cusa, sono stati registrati dal vivo ai mercati generali di Catania il 22 agosto 2008, non sappiamo se di fronte ai clienti abituali del mercato oppure no. La data fa supporre un clima di per sé torrido e questa musica ha certo contribuito a far salire il sangue alla testa agli astanti. Nei nove brani riuniti come un concept album si snodano attorno a situazioni imprevedibili, dove la creatività del jazz d'avanguardia si mescola con le forme del rock e del noise, in un amalgama variopinto, dalla trama magmatica e passionale.
Impossibile ripercorrere tutte le trovate del disco, che è comunque sul mercato da un po' di tempo. Irresistibili sono le improvvisate declamazioni di Emiliano Cinquerrui definite da Cusa nelle note come "sproloqui improvvisati all'impronta". Ma non c'è solo "gesto" e fate attenzione alla musica: il lavoro è spesso improvvisato ma per niente causale e c'è valore sia nel lavoro collettivo che nei singoli.
 
Valutazione: 3.5 stelle - Stile: Inclassificabile
08 Maggio 2011 - Angelo Leonardi – All About Jazz